top of page

U panaru

2011-2012

La tecnologia dei  tradizionali cesti di vimini del sud italia ha suggerito l'idea di una microarchitettura modulare autoassemblate  su un'impalcatura sospesa di ponteggi di recupero appoggiate al suolo stabilizzato e ancorato con pietre.

Un singolo modulo è una piccola stanza usata per la natura urbana urbano come servizio rubato che una perfetta permeabilità autodeterminata urbano e non lascia traccia nella sua eventuale rimozione.

Questa "paniere" che riteniamo costituisca uno spazio di integrazione civica dei piccoli ma essenziali servizi sociali, e anche un atopica urbano germe ma perfettamente mimetico (altezza di sospensione degli alberi).

La struttura è composta da un piano ponte reticolato, realizzato con la stessa bassa tecnologia dei ponteggi legati, che li sospendere e attraversando li sovrasta il coperchio come elementi leggeri. L'impalcatura buio del palazzo nella notte fa apparire sospeso mentre una serie di elementi tra i primi proiettare luci nel cielo e dare l'idea di costruire guyed dalla luna. La scocca è realizzata in cantiere riutilizzati assi di legno isolate con la canapa. I restanti strisce sono ricoperti con colore a nido d'ape in policarbonato.

I tunnel sono visti intorno agli alberi che circondano l'edificio e far sentire le persone in mezzo alla natura. La forma è gratuito e possono essere aggregate in molte forme (l'esempio qui sviluppata è una costruzione di sei moduli).

Progettato come un primo passo per risolvere il problema di aspettare figli e parenti di detenuti con un sistema che permetta ai detenuti di costruire la propria area di servizio è diventato oggetto di un progetto di costruzione con supporto facilmente trasportabile e montabile come oggetto la trasformazione temporanea di i luoghi che non lascia tracce costruite e che forniscono servizi pubblici per l'auto-governo.

Costo previsto 220.000 euro

Progettista Giovanni Lucentini con Marcello calà e Ing. Raffaele Bonafede consulente arch. Marcello Ziino

The technology of the traditional wicker baskets of southern Italy has suggested the idea of ​​a self-assembled modular microarchitecture on scaffolding suspended scaffolding recovery on the ground stabilized and anchored with stones.

A single module is a small room used for the urban nature urban service as stolen that a perfect urban self-determined permeability and leaves no trace in its eventual removal.

This "basket" that we feel constitutes a space of civic integration of small but essential social services, and also atopic urban germ itself perfectly mimetic (suspension height of the trees).

The structure is composed of a ground bridge cross-linked, made with the same background technology related scaffolds, which suspend them and crossing them above the cover as light elements. The scaffolding of the building in the dark night brings up suspended while a number of elements of the first projecting lights in the sky and give the idea of ​​building guyed from the moon. The shell is made of recycled construction planks isolated with hemp. The remaining strips are coated with colored honeycomb polycarbonate.

The tunnels are seen around the trees surrounding the building and make people feel in the midst of nature. The form is free and can be aggregated into many forms (the example here is a developed construction of six modules).

Designed as a first step to solve the problem of waiting children and relatives of detainees with a system that allows prisoners to build their own service area has become the subject of a construction project with support easily transportable and mountable as the object of their temporary places that leaves no trace built and providing public services for self-government.

Previous cost 220.000 euro

Giovanni Lucentini Piccolo studio di architettura di 7 mq.

bottom of page