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Piazza a Palermo

2013

Articolo la Sicilia Michele Guccione “ una volta tanto una mostra che farà parlare di sé molto a lungo. Fosse solo perché alcuni giovani architetti hanno trovato in un sol colpo e con estrema semplicità la soluzione ad annosi problemi su cui si sono arrovellati i massimi esperti di urbanistica sfornando le più contorte macchinazioni progettuali possibili.” Questo scriveva l’11 luglio 2004

 Il progetto si può cosi sintetizzare

 L’intervento progettuale proposto prevede, da un lato, la riqualificazione funzionale dell’intera area costiera, dall’altro, la ridefinizione dei rapporti tra il porto e la città che vive alle sue spalle, attraverso la realizzazione di una struttura continua e permeabile che si delinea come il nuovo asse portante del sistema città nell’area attorno al porto e nei quartieri limitrofi. La nostra ipotesi individua questo asse con la linea continua della costa che dal porticciolo di Sant’Erasmo, attraverso il Foro Italico, la Cala, il molo trapezoidale ed il porto, arriva all’area del vecchio scalo Sampolo, permettendo di collegare l’intera area dell’Autorità Portuale con i sistemi di trasporto viario e metropolitano.

Il nuovo asse attrezzato riconfigura il rapporto, da lungo tempo negato, tra la città e la sua costa ridisegnandone lo skyline attraverso una serie di interventi puntuali nelle aree ritenute più significative che prevedono un insieme integrato di nuove architetture di servizio, strutture ludico-funzionali  ed anche un sistema di parchi che dà l’idea, a chi arriva via mare, di una città immersa nel verde.

Un agile sistema viario, che spesso si sottomette al piano di campagna per non dare vita a forti cesure nel tessuto urbano, ed in generale l’intero sistema dei trasporti, connette la città storica all’area oggetto d’intervento consentendo di percepire l’impianto, anche se esteso, come unitario. Lungo il nuovo asse si sviluppa un sistema di strutture ricettive di diversa natura.

Un agile sistema viario, che spesso si sottomette al piano di campagna per non dare vita a forti cesure nel tessuto urbano, ed in generale l’intero sistema dei trasporti, connette la città storica all’area oggetto d’intervento consentendo di percepire l’impianto, anche se esteso, come unitario. Lungo il nuovo asse si sviluppa un sistema di strutture ricettive di diversa natura.

un auditorium, la stazione della metropolitana, gli uffici delle società di navigazione ed un parcheggio multipiano lungo la via Francesco Crispi dove l’autorità portuale prevede il terminal Ro-Ro e trova posto anche  la nuova sede per l’Autorità Portuale, la foresteria marittimi e la nuova torre di controllo nei  silos per le granaglie rifunzionalizzati; si costituiscono nuove unità policentriche che devono porsi come riferimenti visivi spaziali del quartiere e della città nel suo complesso, devono costituire con il loro materiale costitutivo e la loro forma elementi pubblicitari e di orientamento per il cittadino. Dalle diverse aree dei quartieri si deve poter identificare il centro come elemento pregnante e direzionale dello spazio, non concluso ma che si espande visivamente nel quartiere. La città attorno, già esistente, deve rigenerarsi attraverso un processo di sedimentazione e di sovrapposizione di nuove strutture che si estendono nello spazio pubblico.

Giovanni Lucentini Piccolo studio di architettura di 7 mq.

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